In questi ultimi giorni, settimane e mesi, qualsiasi cosa accada la risposta dei politici e non è sempre la stessa: “una tragedia che si poteva evitare”. Si è sentito dire così per i moltissimi emigrati morti durante la traversata del Mediterraneo, è stato ripetuto per il crollo del ponte Morandi a Genova, per la valanga all’hotel Rigopiano e adesso anche per la piena del torrente Raganello a Cosenza. I discorsi che si susseguono sono pieni zeppi di frasi fatte come questa e altre simili che lasciano non solo l’amaro in bocca ma la rabbia.

Siamo sicuri che tutto il possibile venga fatto ogni giorno per evitare tragedie? No! La cause di certe tragedie sono davanti agli occhi: cattiva gestione dei fondi pubblici, investimenti sbagliati, nessuna lungimiranza, progettazione scadente, controlli inadeguati e così via. Da nord a sud il Paese sta affrontando disagi davvero molto pesanti per la popolazione, basti ricordare che gli abitanti dell’Aquila stanno ancora nelle tendo dopo che erano stati promessi immediati aiuti per quella che era stata definita come l’ennesima “tragedia che si poteva evitare”.

Il caso di Genova è eclatante sotto ogni punto di vista: ormai è chiaro che tutti sapevano della pericolosità del ponte ma non è stato fatto nulla. I tecnici hanno stilato relazioni periodiche sulla stabilità del ponte ma poi i vertici non hanno dato via a nessun tipo di lavoro. La società Autostrade è davvero nei guai e pare che il Governo voglia procedere con la revoca della concessione. Autostrade non ha mai realizzato grandi opere dato che le arterie di collegamento erano già state realizzate tutte dallo Stato, il quale comunque ha delle colpe in merito alla mancata vigilanza. L’eccesso di burocratizzazione forse è tra le cause del crollo ma anche la poca lungimiranza lo è.

Vie come il ponte Morandi sono state pensate negli anni 50 dopo il boom economico che ha visto la motorizzazione di massa. Nel secondo dopo guerra l’Italia fiorisce e tutti vogliono andare al mare in automobile: ecco allora che si progettano grandi opera, come l’autostrada per agevolare il traffico della riviera di Levante. Il problema è che l’autostrada non la usano i turisti ma maggiormente i Tir. Il traffico su strada doveva essere dirottato su rotaie per evitare di intaccare i piloni e la struttura.

Altro caso di cronaca che si poteva evitare è l’annegamento di oltre 10 persone nel torrente Raganello in provincia di Cosenza. Degli avventanti turisti risalgono il pittoresco torrente senza attrezzatura, senza guide formate e senza aver preso visione del meteo. La tragedia è inevitabile ma anche in questo caso poteva esser evitata. Un posto come questo offrirebbe moltissime opportunità di lavoro ma non c’è nulla che possa aiutare il turista: info point, uffici turistici, guide organizzate, tour di rafting etc. L’iniziativa pubblica, in questo caso, doveva agevolare la creazione di un sistema turistico che sfruttasse il fiume così da rendere le escursioni anche più sicure.

Di Editor