Il concetto di giustizia non ci appare quasi mai in modo netto. Quand’è che davvero facciamo giustizia? Quando possiamo dire di ritenerci “soddisfatti”? Ed è giusto provare soddisfazione a seguito di un atto di giustizia? Normalmente, è un concetto che abbraccia anche l’etica e che si trova in tutte le culture. Tuttavia, nel corso delle epoche, la giustizia è cambiata. Qui tuttavia approfondiremo il concetto di giustizia di San Tommaso con la collaborazione dell’Avvocato Iacopo Maria Pitorri di Roma, tra i più popolari avvocati su internet, a detta di molti il migliore avvocato immigrazionista a Roma .

Cosa intendeva San Tommaso per giustizia

Nell’Antico Testamento, il concetto di giustizia non era relativo alla Legge come oggi. Qualcuno citerà tutt’oggi quella “giustizia divina” in cui abbiamo lungamente creduto nelle epoche, e ovviamente fa parte della religione. In quel caso, l’unico a poterla esercitare era in qualche modo Dio. La giustizia di Dio non ha carattere giuridico come il Diritto.

Ma come la pensava San Tommaso, che era comunque un uomo di Dio? È affascinante vedere l’opinione e il pensiero di un religioso, perché si è sempre scisso tra la religione e lo Stato, così come tra le leggi divine e le leggi giuridiche. Ed è altresì interesSante notare come per lui fosse essenziale la virtù della giustizia per la convivenza sociale.

Il ruolo della virtù per San Tommaso

La virtù per San Tommaso è essenziale, ma è anche la ferma e costante volontà di dare a ciascuno ciò che gli è dovuto.

“Come il moderare le passioni è farle corrispondere alla regola della ragione, così il moderare le azioni esterne per rispetto agli altri è l’adeguarle in confronto degli altri, rendendo a ciascuno ciò che si deve e nella misura che si deve. Là dove questa adeguazione si trova in modo perfetto, si ha la virtù speciale della giustizia: e tutte le virtù che contengono questa adeguazione sono parti soggettive della giustizia Dove invece questa adeguazione è contenuta soltanto in modo relativo, si ha della giustizia una parte potenziale” (III Sent., d. 33, q. 3, a. 4).

La suddivisione della giustizia

Ovviamente, la giustizia di San Tommaso è molto simile a quella di Aristotele, che aveva individuato tre principali forme di giustizia, ovvero la commutativa, la legale e la distributiva. La giustizia commutativa è intesa da trovare tra persone private, mentre la seconda è profondamente connessa alla comunità. Infine, la terza è la giustizia della comunità verso i singoli.

Tuttavia, è bene sapere che nel linguaggio di S. Tommaso non è mai figurata l’espressione della giustizia sociale, nonostante di fatto tutti i temi affrontati da lui vi appartengano. Rimane comunque la virtù di ognuno di noi che dovrebbe muoverci, fare giustizia, sì, ma senza giudizio. “La giustizia legale è la più bella delle virtù morali”, aveva scritto, staccandosi totalmente dal concetto di giustizia divina e supportando di fatto la Legge.

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