Il sindaco di Casteldaccia, Giovanni di Giacinto, ha fatto sapere che la villetta travolta la notte della piena del fiume, che è costata la vita a 9 persone, era abusiva. “Vi pendeva dal 2018 un ordine di demolizione del Comune, che è stato impugnato dai proprietari dell’immobile davanti al Tar”. E ancora: “Da quanto ci risulta ancora il tribunale amministrativo non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile”. L’abitazione costruita a meno di 150 metri dal fiume, ovvero in zona ritenuta non assolutamente edificabile, non poteva essere sanata.

Il sindaco di Altavilla Milicia

A parlare, in merito all’abusivismo in zone estremamente pericolose, è stato anche il sindaco di Altavilla Milicia, Giuseppe Virga, il cui comune è diviso da quello di Casteldaccia proprio dal corso d’acqua responsabile dell’inondazione. Infatti, ha tenuto a precisare che: “La zona in cui è esondato il fiume Milicia è ad altissimo rischio, non solo per le condizioni dell’alveo, che va ripulito, ma per l’enorme numero di case abusive costruite. Lo denunciamo da anni. L’ultimo esposto è di un anno fa e l’ho fatto con l’ex sindaco di Casteldaccia”.

In primavera dovevano partire le demolizioni

Il primo cittadino di Casteldaccia ha voluto precisare che: “Alcune delle case travolte dalla piena si trovano nella zona in cui in primavera avverranno una serie di demolizioni di immobili abusivi. Sono anni che denunciamo una lottizzazione abusiva in un’area a grandissimo rischio. Non è la prima volta che il fiume Milicia straripa“. É bene specificare che il sindaco, da quando ha ottenuto il mandato, ha fatto demolire almeno 15 costruzioni abusive. Infatti, ha spiegato che, prima da assessore e poi da sindaco, ha fatto diverse segnalazioni ai carabinieri e poi anche un esposto alla procura di Termini Imerese insieme all’ex primo cittadino di Casteldaccia, Fabio Spatafora. Tuttavia, non ha fatto in tempo a far demolire tutto ciò che andava demolito.

Le parole dell’ex sindaco di Casteldaccia

Spatafora, l’ex sindaco di Casteldaccia ha denunciato una situazione piuttosto difficile. Infatti, ha affermato: “Abbiamo solo sei vigili urbani a cui delegare i controlli e parliamo comunque di luoghi a cui è complicato accedere. Tanto che, spesso, ad informarmi delle nuove costruzioni era il sindaco del comune vicino, dall’alto, poteva rendersi conto di quanto accadeva a valle“.

Tuttavia, ha fatto sapere anche che le difficoltà maggiori sono di tipo economico: “Dopo l’ordine di demolizione, se il proprietario non ottempera, il consiglio comunale deve o acquisire il bene o disporre di abbatterlo. Ma, spesso, come accade all’amministrazione comunale di Casteldaccia, che è in dissesto economico, non ha i soldi per demolire“. Sembra, infatti, che siano migliaia le richieste di sanatoria pendenti ed esse riguarderebbero, non solo Casteldaccia, ma anche altri importanti comuni della zona, come Misilmeri e Bagheria.

Si capisce, quindi, che la situazione è davvero complessa e che intervenire in questi casi non è facile. Sarebbe necessaria una collaborazione tra cittadini, amministrazione comunale e forze dell’ordine, ma non è semplice, come hanno dimostrato i fatti di questi ultimi giorni. Si può solo sperare che il maltempo non causi altri morti e che gli abitanti di queste zone capiscano l’importanza di non dover costruire più a ridosso del Milicia, che, anche se all’apparenza inoffensivo, può dimostrarsi pericoloso in caso di piena.

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