Dopo il terzo decesso in pochi giorni di un neonato presso gli Spedali Civili di Brescia, la ministra della Salute, Giulia Grillo, ha deciso di inviare i Nas e di predisporre un’ispezione ministeriale. L’ultima vittima, è un neonato nato prematuro un mese fa, il 4 dicembre 2018, che è morto presso il reparto di terapia intensiva neonatale, per un’infezione, della quale però non si conosce le cause.

Di fatto, si tratta del terzo decesso in una settimana. Gli altri due neonati  che hanno perso la vita erano in stanza con il bimbo deceduto il pomeriggio del 5 gennaio. Secondo le ricostruzioni, il piccolo aveva accusato uno choc settico il 29 dicembre. Tuttavia, il personale dell’ospedale ha tenuto a precisare che probabilmente le tre morti, per quanto insolite, non sarebbero collegate. Oggi verrà eseguita l’autopsia sul neonato per riuscire a fare un po’ di luce sull’accaduto.

L’importanza di fare chiarezza sull’accaduto

La ministra della Salute ritiene che sia necessario fare un po’ di chiarezza, in modo da riuscire a capire se esiste una correlazione tra i tre casi. Infatti, ha affermato: “Lo dobbiamo a questi bambini che non hanno fatto in tempo ad affacciarsi alla vita, ai loro familiari, che abbraccio in questo momento di dolore, e anche a chi lavora con impegno e serietà ogni giorno in una struttura eccellente com’è l’ospedale bresciano”.

Nel frattempo, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha fatto sapere che è stato “dato mandato all’Azienda di Tutela della Salute di Brescia di disporre una commissione d’inchiesta regionale, al fine di avviare tutti i controlli necessari per accertare le cause dei tre decessi”. Inoltre, l’assessore ha voluto esprimere anche il cordoglio dell’intera giunta regionale alle famiglie dei tre bambini deceduti la settimana scorsa agli Spedali Civili di Brescia. In più, è stato dato l’ordine all’ATS Brescia di verificare le procedure messe in atto.

Per l’ospedale i tre casi non sono correlati

I vertici degli Spedali Civili di Brescia, in una nota, hanno fatto sapere che “non sussiste alcuna relazione tra i tre eventi. Si tratta di tre decessi subentrati a breve distanza l’uno dall’altro, nell’arco di una settimana, ma i quadri clinici rimandano a condizioni di malattia differenti e non appaiono correlati“.

Inoltre, l’ospedale tende ad escludere che i decessi siano da “ricondurre ad un focolaio infettivo epidemico”. Per quanto riguarda l’ultimo neonato che ha perso la vita, secondo le alte sfere dell’ospedale di Brescia: “La morte è riconducibile alle complicanze di una grave infezione sistemica, sepsi, di origine ancora indeterminata, nonostante i molteplici esami microbiologici eseguiti”.

Sicuramente l’evento merita chiarezza, per tanto sarà certamente oggetto di indagine delle autorità competenti, che potranno contare sulla piena collaborazione dell’ospedale.

Un caso di infezione da serratia marcescens

Tuttavia, è bene ricordare che nell’estate 2018, il reparto di terapia intensiva degli Spedali Civili di Brescia era stato chiuso per un’infezione, ovvero per una colonizzazione da serratia marcescens, che ha causato il decesso proprio di un neonato. In tale occasione, tutto il personale del reparto, all’epoca costituito da 16 persone, è stato indagato.

Di Editore