Il bilancio dell’attentato avvenuto martedì scorso (11 dicembre 2018) alle ore 20.00 nel mercatino di Natale posto presso il centro di Strasburgo è di 2 morti, una persona in stato di morte cerebrale e 16 feriti, tra i quali anche un italiano, Antonio Megalizzi, colpito alla testa da un proiettile. Il padre della fidanzata ha fatto sapere che sta lottando tra la vita e la morte. Il colpevole del folle gesto è Cherif Chekatt, un 29enne nato a Strasburgo da genitori stranieri. L’uomo, ferito ad un braccio, è riuscito a fuggire ed a far perdere le sue tracce. Per riuscire a catturarlo in Francia sono stati mobilitati ben 720 agenti e sono stati aumentati i controlli alle frontiere.

Le prime ricostruzioni

Prima di sparare sulla folla, l’attentatore è stato visto con un coltello in mano presso rue des Orfevres, nella zona del mercatino di Natale. Successivamente ha aperto il fuoco al grido di “Allah akbar”, e si è avvalso anche del coltello. L’uomo è riuscito ad uccidere due persone, a ridurne una in stato di morte cerebrale e ha ferirne altre 16. Inoltre, ha sparato anche contro 4 militari appartenenti all’operazione antiterrorismo Sentinelle, che sono riusciti a colpirlo al braccio, ma non ad arrestarlo. Il giovane, infatti, è fuggito su di un taxi.

L’assalitore era già stato in carcere

Cherif Chekatt era già noto alle forze dell’ordine francesi, in quanto è stato arrestato diverse volte per crimini minori. Inoltre, è stato segnalato come elemento “radicalizzato” islamico a rischio attentati.

Il giovane è nato a Strasburgo, ma ha origini straniere. La sua fedina pedale è macchiata da ben 27 crimini commessi in Francia, ma anche in Svizzera ed in Germania.

Per agevolarne la cattura, la polizia ha diffuso una foto con tanto di descrizione e ha invitato i cittadini a fornire qualunque informazione. Tuttavia, è stato messa anche in evidenza la pericolosità del soggetto, che porta sulla fronte il tipico segno  dei fedeli musulmani, come traccia della preghiera sul tappeto.

Fermata la famiglia dell’attentatore

Per ora gli inquirenti hanno fermato il padre, la madre ed i due fratelli dell’attentatore. Secondo alcune fonti attendibili anche altri membri della famiglia sarebbero radicalizzati. In particolare, le Parisien, la nota testata francese, ha fatto il nome di Sami e lo ha riconosciuto come appartenente ai movimenti islamici radicali di Strasburgo. Sono state identificate anche le vittime: un cittadino francese di 61 anni ed un turista 45enne proveniente dalla Thailandia. In stato di morte cerebrale verte, invece, un uomo musulmano proveniente dall’Afghanistan di 40 anni.

Un giornalista italiano tra la vita e la morte

Tra le persone ferite dalla furia omicida di Cherif Chekatt c’è anche un giornalista trentino di 29 anni, Antonio Megalizzi, che sta lottando tra la vita e la morte. Il giovane si trovava a Strasburgo per seguire l’assemblea plenaria dell’Europarlamento per la radio Europhonica. Anche lui è stato colpito alla testa da un proiettile e attualmente è in coma. I medici non sembrano molto ottimisti per il momento, anche perché il ragazzo non può essere operato.

Danilo Moresco, il padre della fidanzata di Megalizzi ha fatto sapere che con il passare delle ore la situazione si è fatta sempre più critica. Al momento dell’attentato il giovane giornalista era in compagnia di due ragazze, le quali, tuttavia, sono riuscite a salvarsi, rifugiandosi in un locale.

Di Editore