Tragedia a Rieti: si è verificata un’esplosione in un’area di servizio sulla via Salaria a Borgo Quinzio. Per ora, il bilancio è di due morti e di almeno 18 feriti.

Le prime ricostruzioni

Ieri (5 dicembre 2018), vero le 14.30, ha preso fuoco un’autocisterna carica di carburante. Dopo circa mezz’ora, quando erano già al lavoro alcune squadre di vigili del fuoco e del 118, si è verificata anche un’esplosione, che ha causato morte e devastazione. Due soccorritori e sette pompieri sono rimasti feriti. Sul luogo dell’incidente sono accorse 8 ambulanze, un’automedica e 2 elicotteri del 118.

Un vigile del fuoco morto

Tra le vittime dell’esplosione si ricorda anche un vigile del fuoco, il quale non faceva parte della squadra soccorsi giunta sul posto.

L’uomo, Stefano Colasanti, era effettivamente in servizio, ma era diretto a Roma. Si è fermato presso il distributore per prestare soccorso, quando ha visto svilupparsi l’incendio. Secondo le prime ricostruzioni, deve aver trovato la morte e seguito della seconda deflagrazione. Il 50enne era nei vigili del fuoco da ben 21 anni, ma l’esperienza accumulata, non gli ha permesso di scampare alla tragedia.

Il fratello dell’uomo, che lavora presso la Questura di Rieti, ha appreso la notizia intervenendo sul luogo dell’esplosione. Colasanti, oltre ad essere un vigile del fuoco, era anche un sindacalista della Uil, nonché allenatore della squadra di Calcio a 5 femminile del Cittaducale.

Per quanto riguarda, invece, la seconda vittima è stata investita dalla deflagrazione in macchina. L’uomo si era fermato a circa 10 metri dalla pompa di benzina, perché aveva visto propagarsi l’incendio e aveva deciso di valutare da vicino la situazione.

Andrea Rotella: “É ancora molto complicato stabilire con esattezza quello che è successo”

Non vi sono ancora certezze in merito alle cause che hanno portato allo sviluppo dell’incendio e successivamente alla terribile esplosione.

Infatti, Andrea Rotella, esperto in materia di sicurezza sul lavoro, ha affermato: “Al momento è ancora molto complicato stabilire con esattezza quello che è successo, vista la mancanza di dettagli e di testimonianze“. Tuttavia, ha tenuto a precisare che: “Dai primi filmati però si può intravedere un incendio al di fuori dell’autocisterna che investe il distributore e la cisterna. É probabile che l’incendio sia nato da una perdita di gpl, la quale comporta una emissione di vapori che per essere innescati anche solo di una carica elettrostatica”. E ancora: “Una volta partito l’incendio, è necessario un intervento rapido per spegnerlo, altrimenti le conseguenze rischiano di diventare disastrose“.

Secondo Rotella all’interno dell’autocisterna, il gpl è presente, contemporaneamente, sia in fase liquida che in fase di vapore. Se all’esterno della cisterna divampa un incendio, il gpl posto al suo interno tende a scaldarsi, andando ad aumentare la pressione interna. In questo caso è necessario cercare di raffreddare la cisterna con getti di acqua fredda, che è quello che stava tentando di fare la prima squadra di vigili del fuoco accorsa sul posto prima della deflagrazione, poiché il gpl potrebbe superare la temperatura critica.

Probabilmente a Rieti è avvenuto proprio questo, ovvero il cedimento delle pareti della cisterna “potrebbe aver provocato la proiezione violenta di frammenti della stessa, seguita dall’esplosione dei vapori di gpl rilasciati nell’aria, che getta una gigantesca fireball, palla di fuoco, con gravi conseguenze per tutte le persone che si trovano nel raggio di molte decine di metri“.

Il terribile racconto dei testimoni

Ad assistere all’incendio ed all’esplosione che ha coinvolto un distributore di Rieti sono stati alcuni residenti che dimorano nelle immediate vicinanze, i quali hanno affermato: “Abbiamo sentito un botto pazzesco, pensavamo fosse il terremoto“. E hanno aggiunto: “Abbiamo avuto paura. In alcune case qui vicino il boato ha frantumato anche i vetri”.

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