Il caso Alitalia: sono state avanzate due offerte vincolanti e una manifestazione di interesse non vincolante. Nei prossimi giorni i commissari straordinari provvederanno ad esaminare in maniera approfondita la documentazione ricevuta, nonché a trasmettere le proprie impressioni al ministero dello Sviluppo Economico. Sembra che a farsi avanti sia stata Ferrovie dello Stato, che avrebbe presentato un’offerta vincolante per procedere all’acquisto di alcuni rami delle società Alitalia-Sai ed Alitalia Cityliner. Tuttavia, anche EasyJet ha tenuto a ribadire il suo interesse nei confronti della compagnia aerea. Infine, avrebbe manifestato un qualche interesse anche Delta, che ha presentato però un’offerta non vincolante.

La nuova cassa integrazione

Ieri, mercoledì 31 ottobre, intanto i sindacati ed Alitalia hanno raggiunto un accordo in merito alla cassa integrazione straordinaria. L’azienda aveva chiesto una nuova cassa per ben 1.570 lavoratori, che però è stata ridotta di 210 unità, arrivando a coinvolgere 1.360, tra piloti, comandanti, assistenti di volo e dipendenti del personale di terra. La nuova cassa è stata prorogata fino al 23 marco 2019.

Alitalia: 25 anni di crisi

Gli ultimi 25 anni sono stati un vero e proprio calvario per la ex compagnia di bandiera italiana. Infatti, la società è passata attraverso quotazioni in borsa, cessioni di quote a privati, mancate fusioni e ingressi di compagnie straniere. L’equilibrio di Alitalia nel tempo è andato completamente a perdersi, tanto da non riuscire più a risollevarsi.

La compagnia, infatti, è andata bene fino agli inizi degli anni ’90, dopodiché è iniziato un inesorabile crollo dovuto a vertiginose perdite finanziarie, nonché alla spietata concorrenza delle low cost.

Poco prima del 2000 è venuta meno la fusione con Klm ed immediatamente dopo un arbitrato internazionale ha versato alla compagnia 250 milioni di euro. É seguita la privatizzazione nel 2008, che ha portato all’avanzamento di una pletora di imprenditori (Cai, Air France, Etihad).

Uno degli anni più difficili, però, è stato il 2017, poiché Alitalia ha rischiato il vero e proprio fallimento, nonostante il provvidenziale ingresso della compagnia Abu Dhabi. Nell’attesa di trovare un acquirente, nel 2 maggio 2017 è stato dato il via ad un’amministrazione straordinaria.

Arrivati al 2018, il nuovo governo Lega-M5g ha parlato di un possibile ritorno dello Stato, nonché di un ingresso di Ferrovie dello Stato, in collaborazione con un partner industriale internazionale da trovare.

Uno studio firmato Mediobanca, ha messo in luce che dal 1974 al 2014, lo Stato ha speso 7,4 miliardi di euro per tenere in vita la compagnia.

L’offerta di Ferrovie dello Stato

Secondo fonti autorevoli, l’offerta avanzata da Fs prevede che venga attuato un piano industriale nel corso di una “confirmatory due diligence“, in modo da individuare soggetti privati ed istituzionali interessati. Allo stesso tempo, Ferrovie dello Stato fa sapere che si riserva di costituire una società anche coinvolgendo un privato vettore aereo.

“Manifestazione d’interesse riservata” per Easy Jet

In una nota Easy Jet ha fatto sapere che la sua “manifestazione d’interesse, in linea con i termini del processo di vendita avviato dal nuovo Governo, è coerente con l’attuale strategia di Easy Jet per l’Italia”. Tuttavia, la compagnia ha spiegato che: “Data la natura del processo il contenuto della manifestazione d’interesse è soggetto a vincolo di riservatezza“. Inoltre, la low cost non sembra intenzionata a fornire aggiornamenti o informazioni relative all’offerta. L’unica cosa da fare, dunque, è attendere e vedere come andranno le cose in futuro.

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