Lunedì il ministro dell’Interno Salvini è stato ricevuto al Colle dal Presidente della Repubblica Sergio Matterella. L’incontro era in programma da tempo e le questioni in atto all’interno del partito della Lega non sono state oggetto di discussione. Nel giro di mezz’ora sono stati però presi in esame altri fatti come immigrazione, terrorismo e lotta alla mafia. All’uscita dal Quirinale, Salvini si dichiara positivo.

Durante il colloquio, il ministero dell’interno si è confortato con il Presidente Matterella a cui è stato riportato l’andamento dei fatti in primo piano: immigrazione, sicurezza, terrorismo, confisca di beni alla mafia e la questione in Libia.  Il leader della Lega Salvini, dal canto suo, fa sapere che il colloquio è stato utile e positivo, senza aggiungere altri dettagli. Non trovano spazio, invece, i temi legati ai procedimenti giudiziari in atto che hanno previsto un ordine di sequestro da parte della magistratura pari a 49 milioni dai conti del partito del carroccio. La ragione di tale omissione è duplice; anzitutto, era stato espressamente voluto da Mattarella che ciò non accadesse. In secondo luogo, il ruolo del Presidente della Repubblica non prevede un suo coinvolgimento in fatti che invece competono a un altro potere: la Magistratura. Il Presidente della Repubblica deve esser imparziale e super partes perciò non può addentrarsi nel merito delle decisioni politiche ma solamente vigilare sull’operato e informarsi sulla programmazione dei Ministeri.

Pare dunque che il Presidente Mattarella sia l’unico a non mettere becco nell’attiva del Viminale che ogni giorno dà spettacolo e lancia provocazioni shock, infiammando il dibattito politico anche all’interno della stessa coalizione di Governo. Il caso di questa settimana riguarda la nave Diciotti della Guardia Costiera Italiana che verrà fatta attraccare nel pomeriggio a Trapani in Sicilia dopo lunghe discussioni. Salvini aveva annunciato che avrebbe chiuso i porti per le navi straniere ma questa volta è contrariato anche da questa nave italiana che ha soccorso un gommone con a bordo una sessantina di persone nelle acque libiche. Dapprima, il gommone era stato rimorchiato da un mezzo di diporto che però ha visto un ammutinamento da parte de migranti a bordo, probabilmente perché avevano notato che la prua puntava a sud. Onde evitare di tornare in Libia nei campi dove le condizioni sono pessime, i disperati a bordo, due in particolare, hanno dirottato il mezzo verso nord, cioè verso le coste italiane. La nave della Marina Militare ha poi soccorso i migranti ma per ore non ha avuto la certezza dello sbarco sicuro. I due migranti colpevoli dell’ammutinamento sono stati indicati come i possibili scafisti e perciò saranno trattenuti al loro arrivo.

Il ministro Salvini raccoglie, nuovamente, le forti critiche anche dalla società civile. Stavolta è Gino Strada, fondatore di Emergency, che mette in dubbio la sua umanità, puntualizzando che dai loro conti non c’è un ammanco di 49 milioni di euro. La necessità di cambiare le regole sull’immigrazione sarà un tema centrale del vertice Nato in corso in queste ore.

Di Editor