Il presidente Fifa ha chiesto di utilizzare il pugno duro contro la violenza negli stadi. La sua idea è quella di: “Cercare i violenti uno per uno, e metterli dentro. Come fece la Thatcher”. Per quanto riguarda il razzismo, invece, ha affermato che  i dirigenti devono abbassare i toni e che servono atti concreti, non solo parole.

Leggi dure contro i violenti

In un’intervista a Sky Sport, Gianni Infantino, presidente Fifa, ha espresso in maniera chiara e concisa la sua opinione in merito alla violenza negli stadi: “É inconcepibile che ancora si possa morire per una partita di calcio. Leggi dure, andare a cercare i violenti uno per uno, e metterli dentro”. Infantino, infatti, in tale occasione ha voluto ricordare e commentare la morte del tifoso di 39 anni Daniele Belardinelli, che è avvenuta poco prima della partita Inter-Napoli del 26 dicembre. E ha tenuto a precisare che vanno cambiate le leggi e che quelle corrette vanno applicate.

“Basta guardare i Paesi che hanno avuto situazioni ben più gravi dell’Italia. Si vadano a cercare le persone violente, per farle uscire dal calcio, non sono migliaia, nemmeno centinaia, sono poche decine, le prendi e le metti fuori dagli stadi, e si rompe questa spirale della violenza“.

Dunque, quelle di Gianni Infantino sono parole piuttosto dure, ma che fanno capire che non deve esserci tolleranza per chi vuole trasformare un momento di svago e di spensieratezza, in una situazione in cui far imperversare la violenza.

Infantino: “Ci vuole la collaborazione di tutti”

Il presidente Fifa ha tenuto a precisare anche che le forze dell’ordine devono darsi da fare per impedire la violenza negli stadi. Infatti, ha affermato: “So che e autorità hanno cose più serie e importanti da fare, ma la violenza nel calcio non è un problema importante?”. Inoltre ha aggiunto: “Non capisco come si possa andare a distruggere e fare casini in uno stadio senza che succeda niente, come in una zona franca. Vengano prese queste persone, e messe dentro per un periodo. Ci vuole la collaborazione di tutti: delle società, delle autorità“.

Nessuna tolleranza per il razzismo

Durante l’intervista il presidente Fifa ha voluto parlare anche del razzismo che si respira sempre di più, sfortunatamente, negli stadi italiani ed in particolare della vicenda che ha avuto come protagonista il giocatore del Napoli  Kalidou Koulibaly.

Infantino, nello specifico si è rivolto ai dirigenti sportivi, affermando: “Abbassino i toni, perché certa aggressività, che poi sfocia in razzismo o violenza, a volte è anche dovuta a toni non sempre adatti di alcuni dirigenti“. E ancora: “Servono atti concreti per fermare la violenza ed il razzismo negli stadi”. Il presidente Fifa ha anche tenuto a precisare che “bisogna far passare il messaggio che nel calcio non vogliamo razzismo. Però bisogna farlo in modo continuo, non aspettare che succeda qualcosa, per poi reagire e dimenticare tutto”.

Si spera che le parole di Gianni Infantino vengano prese in considerazione e che non si debba più assistere a cori razzisti contro tifosi o calciatori stranieri.

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