Insediatosi da meno di una settimana, il nuovo governo 5 stelle – Lega colleziona già degli scivoloni notevoli, i quali aiutano l’opposizione nel suo lavoro.

Il “congiunto” del Presidente Mattarella…?

Il primo discorso da Presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla Camera dei Deputati verrà ricordato per i suoi lapsus. È infatti così che il neo premier del governo giallo verde esordisce: un passo falso quando desidera porre l’attenzione sulla crudeltà dei commenti sui social che insultavano il Presidente della Repubblica Mattarella e un suo non precisato congiunto vittima di mafia. Il capo gruppo alla Camera del Partito Democratico Delrio, ex ministro dei trasporti e delle infrastrutture del governo Gentiloni, prende subito la palla al balzo, ricordano a tutta l’aula il nome e il grado di parentela del meno precisato congiunto del Presidente; è il fratello Piersanti che è stato vittima di mafia nel 1980 quando era Presidente della Sicilia, scatenando un’ovazione nell’aula. È vero che la memoria storica in questo Paese è un po’ carente ma si presuppone che il primo discorso del Presidente del Consiglio alla Camera per il voto di fiducia venga studiato più nel dettaglio e con precisione. Inoltre, ci si aspetta almeno sapere chi fosse questo congiunto dal premier del Governo del cambiamento che sventola la bandiera della lotta alla corruzione e alla mafia.

La pacchia dei migranti…?

Un’altra brutta figura per il neo governo arriva nientepopodimeno dal leader della Lega Salvini, che riveste la carica di Ministro dell’Interno e anche di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ruolo condiviso ex equo con il suo compagno di (s)venuta Di Maio, leader M5S, l’altro partito di governo. Era ovvio che la lega puntasse a questo ministero per mantenere, almeno in minima parte, le molte e clamorose promesse fatte in campagna elettorale ed è proprio il leader del partito a prendere questo ambito ruolo. Salvini inizia già con il piede sbagliato dichiarando che per i migranti arrivanti in Italia “è finita la pacchia”, dimostrando di non sapere molto bene quali sono le condizioni di vita che i migranti subiscono. Il caporalato nei campi, soprattutto del sud Italia, assomiglia sempre di più alla schiavitù. A poche ore dal suo intervento, arriva la tragedia: Sacko Soumalya, bracciante agricolo del Mali, viene ucciso a Gioia Turo, perché attivista e sindacalista per i diritti dei migranti che lavorano in condizioni atroci e costretti a vivere in baraccopoli… sarebbe questa la pacchia?

Le famiglie arcobaleno non esistono…?

Ecco il terzo autogol del nuovissimo governo che si definisce del cambiamento ma sembra già di iniziare una retro marcia pericolosa sui diritti ottenuti in questi anni. “Le famiglie arcobaleno non esistono” dichiara il cattolico neo ministro della famiglia e disabilità Fontana, anch’egli in forze al carroccio. Dopo le polemiche, il ministro ritratta in parte ma ormai il danno è fatto. Per fortuna negli ultimi giorni molti sindaci sparsi in tutta Italia hanno registrato molti atti di nascita di bambini aventi due mamme o due papà… una buona notizia in extremis!

 

Di Editor